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Caldo e cambiamento climatico: i progetti green di Caribe Bay

Il parco di Jesolo progetta un impianto fotovoltaico e riduce i consumi idrici. Quest’anno la compensazione delle emissioni non riducibili supera il traguardo delle 188 tonnellate di anidride carbonica.

L’aumento delle temperature, i fenomeni meteorologici estremi e le altre conseguenze del cambiamento climatico impattano quotidianamente sulla qualità della vita di milioni di persone, sempre più consapevoli dell’importanza della conservazione dell’ambiente e dell’adozione di pratiche di consumo più sostenibili. Il tema della tutela del Pianeta è diventato centrale anche nelle scelte che orientano la maggior parte dei settori produttivi, permeando l’intera economia e il mondo della finanza. Non fa eccezione il comparto dei parchi divertimento, tra i primi ad adottare misure volte a ridurre drasticamente l’impatto delle loro attività. Significativo in questo senso l’esempio di Caribe Bay, parco a tema acquatico di Jesolo che riproduce un’oasi tropicale con sabbia bianca e migliaia di palme a due passi da Venezia: da tempo il parco ha implementato pratiche virtuose e progetti di efficientamento, tracciando la strada per molte aziende del settore.

Carla Cavaliere, responsabile sostenibilità Caribe Bay, dichiara: “La nostra agenda green mira allo sviluppo sostenibile del parco e prevede investimenti strutturali nel medio e lungo periodo per abbattere le emissioni e ridurre i consumi, uniti ad una costante attività di sensibilizzazione degli ospiti, aspetto spesso sottovalutato ma a nostro avviso di primaria importanza. Dallo scorso anno, li coinvolgiamo attivamente nel progetto di compensazione delle emissioni di anidride carbonica non riducibili: mentre acquistano il biglietto per venire a divertirsi ‘come ai Tropici’, possono prendere consapevolezza delle minacce che incombono sui veri paradisi tropicali del Pianeta e contribuire alla salvaguardia della loro biodiversità”.
Al momento dell’acquisto online, infatti, gli utenti del sito ricevono un codice che possono utilizzare per conoscere i progetti a cui ha aderito Caribe Bay con l’obiettivo di tutelare la biodiversità in alcune delle aree più a rischio del Pianeta, come le foreste torbiere indonesiane, la Foresta Amazzonica e le immense aree soggette a deforestazione in Zimbabwe e Uruguay. Progetti che hanno anche l’obiettivo di proteggere molte delle specie animali più a rischio, tra cui tucani, elefanti africani, fenicotteri, tigri di Sumatra e rinoceronti di Giava.

 

“Il progetto riscuote molto interesse da parte degli ospiti – prosegue Cavaliere – e dallo scorso anno abbiamo compensato interamente le emissioni dirette, pari a 188 tonnellate di anidride carbonica, avvicinandoci ulteriormente all’obiettivo di diventare il primo parco divertimenti carbon neutral d’Italia. Innumerevoli ricerche hanno evidenziato che oltre un milione di specie, tra animali, vegetali e insetti sono attualmente a rischio di estinzione a causa del cambiamento climatico: i programmi che abbiamo selezionato si inseriscono nell’ambito dell’accordo 30×30 siglato a conclusione della COP15 di Montreal, che mira a proteggere il 30% delle aree terrestri entro il 2030”.

L’iniziativa è stata attivata in collaborazione con Up2You, startup greentech e B Corp certificata che permette alle aziende di ridurre il proprio impatto ambientale guidandole in percorsi su misura verso la sostenibilità: nello specifico, la startup ha identificato e quantificato le sorgenti emissive di Caribe Bay, calcolando così la carbon footprint del parco, per poi pianificare strategie di gestione e politiche di riduzione e compensazione delle emissioni di gas a effetto serra.

L’impegno verso la compensazione delle emissioni non riducibili si accompagna alla pianificazione di nuovi interventi strutturali: al primo posto c’è il potenziamento degli impianti di filtraggio e ricircolo dell’acqua, combinato alla valutazione sulla possibilità di utilizzare l’acqua di mare, opportunamente trattata, nelle piscine. Gli impianti di Caribe Bay e le pompe di filtraggio sono già predisposti per l’utilizzo di acqua di mare: la soluzione consentirebbe di ridurre al minimo l’impatto sulle risorse idriche e sulle riserve di acqua potabile, sempre più preziose in un contesto di crescente siccità. Per l’attuazione, occorre tuttavia ottenere l’approvazione delle autorità competenti.

Tra i principali progetti allo studio, è prevista anche la realizzazione di un impianto fotovoltaico che renderà il parco completamente autonomo dal punto di vista energetico. Secondo i piani, l’impianto occuperà l’area del parcheggio, con il vantaggio di creare un’ampia zona d’ombra per le auto degli ospiti. Se opportunamente autorizzati, i lavori inizieranno in primavera e saranno completati entro l’estate affinché i pannelli siano operativi per la stagione 2024, garantendo energia pulita a tutto il polo che comprende Caribe Bay, il minigolf Caribbean Golf e la discoteca Vanilla Club. L’energia prodotta in eccesso rispetto al fabbisogno interno e durante i mesi di chiusura del parco sarà immessa nella rete locale, a vantaggio di tutto territorio. L’impianto sarà già dimensionato rispetto al futuro ampliamento del parco, a cominciare dal centro benessere con SPA la cui costruzione è in programma nei prossimi mesi: oltre ad utilizzare energia elettrica da fonti rinnovabili, sarà installato un sistema geotermico a basso impatto per il riscaldamento.

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